martedì 30 novembre 2010

Überlentinismo


"Questo libro appartiene a pochissime persone. Forse nessuna di esse esiste ancora. O forse sono i lettori che capiscono il mio Zarathustra: come potrei confondermi con loro ai quali viene oggi prestato ascolto? Solo il dopodomani mi appartiene. C’è chi nasce postumo. Le condizioni per cui mi si capisce, e mi si capisce quindi necessariamente, le conosco fin troppo bene. Bisogna essere integri fino alla durezza per sopportare nelle questioni spirituali la mia serietà e la mia passione. Si deve essere avvezzi alla vita sulle montagne, a vedere al di sotto le meschine ed effimere chiacchiere della politica e dell’egoismo dei popoli. Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno… Una predilezione della forza per domande che nessuno ha oggi il coraggio di porre; il coraggio del proibito; la predestinazione al labirinto. Un’esperienza fatta di sette solitudini. Nuove orecchie per una nuova musica. Nuovi occhi per ciò che è più distante. Una nuova coscienza per verità finora rimaste mute. E la volontà per l’economia in grande stile: mantenere la propria energia, il proprio entusiasmo… Il rispetto per se stessi; l’amor proprio, la libertà illimitata in relazione a se stessi… Ebbene! Solo costoro sono i miei lettori, i miei veri lettori, i miei lettori predestinati: che importanza ha il resto? Il resto è soltanto l’umanità. Si deve essere superiori all’umanità. Si deve essere superiori all’umanità per forza, per altezza d’animo, per disprezzo…" 

(Premessa a L'anticristo di Nietzsche. Che altro aggiungere?)

giovedì 25 novembre 2010

Lentinismo sacher


Nanni Moretti è il più lentinista dei registi, da sempre. Non a caso sta sulle palle a tantissimi. Invece di uno spezzone di un suo film, quello che lo racconta perfettamente è questo estratto di una trasmissione del ’77, in cui viene contrapposto a Monicelli.
Monicelli è già un monumento del cinema italiano, Moretti un ventiquattrenne che ha finora firmato un solo film. Ma notate l’atteggiamento: guarda in basso, si soffia il naso, ci si aspetta che da un momento all’altro Monicelli gli dia un ceffone. 
E la faccia strafottente che fa alla fine, è semplicemente perfetta!

(Purtroppo l’intervista completa non si trova più su youtbe: se qualcuno la trova intera e me la segnala gliene sarò grato.)

Partite da 4’ 25”.

mercoledì 24 novembre 2010

Lentinismo chi?


1967, gli inglesi Who vengono presentati agli Americani in uno show TV: è la loro occasione per farsi conoscere, il momento di essere gentili e paraculi. 
Il presentatore li tratta da marziani, e loro rispondono a tono. Ma in particolare il loro batterista, Keith Moon, esordisce lentinescamente (alla domanda “come ti chiami?” risponde “i miei amici mi chiamano Keith. Tu puoi chiamarmi John”) dopodiché pensa bene di mettersi a suonare una batteria imbottita di esplosivo: sul più bello la batteria salta su, assordando il chitarrista e dandogli fuoco ai capelli e trasformando l’esibizione in una scena da film di guerra, per la costernazione del povero presentatore. Nel Lentinismo è importante farsi riconoscere subito e Keith c’è riuscito alla grande. Pressocché superfluo sottolineare che il pezzo eseguito è una pietra miliare del rock, e che Keith Moon morirà di overdose a 32 anni ("I hope I die before I get old").

lunedì 22 novembre 2010

Lentinismo illuminista


Non c’è certo bisogno di spiegare chi sia Voltaire. Quello che voglio trascrivere qui sono le sue ultime parole. Essere in punto di morte è un momento delicato, si sa: la gente si ammorbidisce, si converte, abbraccia i cari. Insomma, un momento in cui, se il Lentinismo c’è, deve uscire fuori. E Voltaire, al prete che gli faceva la classica domanda “Rinunci a Satana?” rispose morendo “Mio buon uomo, questo non è il momento per farsi dei nemici...”
Un’uscita di scena alla grandissima.

giovedì 18 novembre 2010

Lentinismo bauscia


Peppino Prisco, storico avvocato dell’Inter, fu il prototipo del tifoso dalla battuta fulminante. Ma qui non citerò le sue famosissime uscite su milanisti e juventini, bensì una sua frase più ascrivibile al Lentinismo per evidente senso di superiorità e pura arroganza milanese:

“Il Genoa non vuol più incontrare l'Inter a San Siro? Che vada in serie B!”

martedì 16 novembre 2010

Valentinismo


Donington 2002: Rossi arriva primo e festeggia sedendosi perpendicolarmente sulla moto che va. Biaggi arriva lanciato e lo passa da vicino. Qua il signorile commento di Valentino.



Ah, i motociclisti, quanto lentineggiano! 

lunedì 15 novembre 2010

Lentinismo cesariano


Un episodio che sembra uscito da Asterix: il venticinquenne Giulio se ne sta andando a Rodi, a fare una specie di Erasmus, quando viene rapito dai pirati. I pirati gli annunciano che lo terranno prigioniero in un’isoletta finché non pagherà un riscatto di 20 talenti. Cesare, offesissimo, pretende che il riscatto aumenti, dicendo che lui di talenti ne vale almeno 50. E già questo basterebbe per mettere la storia su questo blog.
Ma non finisce qui. Perché mentre aspetta che arrivi il riscatto, Cesare comincia a trattare i pirati come se fossero loro i prigionieri: dà ordini a destra e a manca, quando riposa pretende il silenzio e via così. Per passare il tempo scrive poesie e gliele legge: ai pirati non piacciono, lui strilla che sono ignoranti e stupidi, e tanto che c’è promette loro che li farà crocifiggere tutti. E il bello è che quelli la prendono bene: lo trovano coraggioso e spiritoso. Ah ah, dice che ci farà crocifiggere tutti, che burlone!
Insomma, quando arriva il riscatto, dopo più di un mese, si lasciano quasi da amici. “Che soggetto quel Cesare!” si saranno detti.
(Il soggetto, appena libero, mette su una flotta, torna indietro, li cattura, riprende il riscatto e mantiene la promessa, crocifiggendoli tutti. Ma siccome pure lui si è affezionato un po’, generosamente li fa strangolare prima, così che non debbano soffrire troppo.)
Daje Giulio!

venerdì 12 novembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

Lentinismo coatto


No, non è un tronista. È Simone Nobili, detto “Er bodycopy”, un geniale copy con cui lavoravo qualche anno fa. A parte il fatto che ogni sera, quando usciva dall’ufficio, annunciava di andare in palestra con le parole “Vado a onorare il mio corpo”, Simone è su questo blog perché teneva romanticamente sulla scrivania una foto, con tanto di cornice di pelo rosa, una foto che ogni tanto guardava con aria sognante e a cui mandava baci.
Una SUA foto.

martedì 9 novembre 2010

Lentinismo al cloro


Lagnarsi delle proprie compagne di staffetta accusandole di non avere fatto la loro parte è poco elegante.
Farlo in pubblico è brutto.
Farlo davanti alle telecamere è molto brutto.
Farlo davanti alle telecamere con le compagne presenti è lentinesco.

Notare come man mano che la Pellegrini parla le ragazze spariscono.

lunedì 8 novembre 2010

Lentinismo (ex) Take That


1998: Robbie Williams vince l’MTV award come miglior artista maschio. Finalmente la scommessa che l’ha spinto a lasciare la boy band tre anni prima è vinta, ce l’ha fatta, ha sfondato come solista. 
Alla proclamazione Robbie sale sul palco ballicchiando, prende il premio, si mette in posa plastica, chiede l’ovazione del pubblico, e al momento dei ringraziamenti (“grazie a dio, alla mamma, ai fan, alla mia casa discografica e bla bla bla”) prende il microfono, dice in tono asciutto “Damn right too”, più o meno “E mi sembra anche giusto” e se ne va.
Rapido, preciso, lentinesco.

giovedì 4 novembre 2010

Lentinismo portoghese


Quarti di finale degli Europei del 2004: Inghilterra-Portogallo.
Una partita pazzesca: al secondo minuto segna Owen.
A sette dalla fine pareggia Postiga.
Nel recupero annullato goal agli Inglesi.
Nel secondo supplementare segna Rui Costa.
A cinque minuti dalla fine pareggia Lampard. Già così non è male, no?

Si va ai rigori.
Beckham tira il primo, e lo manda altissimo.
Rui Costa sbaglia il terzo.
Parità. Si va a oltranza.
Segnano entrambi, si va ancora oltre.

Mi scuso per il lungo racconto, ma era necessario per far capire a che livello di tensione sono arrivati, nel momento in cui Ricardo, portiere portoghese, viene posseduto dal demone del Lentinismo, impazzisce, e senza un motivo logico che non sia pura provocazione e insolenza, SI TOGLIE I GUANTI e si prepara a parare A MANI NUDE il rigore successivo.
Naturalmente lo para.
E, se ancora non bastasse, fa cenno all’ultimo rigorista di fermarsi, vuole calciare lui il rigore decisivo: e tira una sassata perfetta nell’angolino.

Due anni dopo l’Inghilterra avrà al sua vendetta ai quarti di finale dei Mondiali (ah ah, non è vero: finiranno di nuovo ai rigori, Ricardo gliene parerà tre e li risbatterà fuori!)

martedì 2 novembre 2010

Lentinismo laconico

Chissà perché del film "300" è rimasta impressa un'altra frase, che oltretutto è anche piuttosto stupida (sei il re di Sparta, sei a Sparta, hai davanti a te un ambasciatore venuto a Sparta per parlare con te, e non ti viene in mente di meglio che gridargli "Questa è Sparta!").
La frase più bella e lentinesca, che oltretutto fu pronunciata DAVVERO da Leonida all'intimidazione "Spartani, deponete le armi", è la sobria risposta:

"Venite a prenderle."


www.youtube.com/watch?v=KtYFGy_WDbA