Un episodio che sembra uscito da Asterix: il venticinquenne Giulio se ne sta andando a Rodi, a fare una specie di Erasmus, quando viene rapito dai pirati. I pirati gli annunciano che lo terranno prigioniero in un’isoletta finché non pagherà un riscatto di 20 talenti. Cesare, offesissimo, pretende che il riscatto aumenti, dicendo che lui di talenti ne vale almeno 50. E già questo basterebbe per mettere la storia su questo blog.
Ma non finisce qui. Perché mentre aspetta che arrivi il riscatto, Cesare comincia a trattare i pirati come se fossero loro i prigionieri: dà ordini a destra e a manca, quando riposa pretende il silenzio e via così. Per passare il tempo scrive poesie e gliele legge: ai pirati non piacciono, lui strilla che sono ignoranti e stupidi, e tanto che c’è promette loro che li farà crocifiggere tutti. E il bello è che quelli la prendono bene: lo trovano coraggioso e spiritoso. Ah ah, dice che ci farà crocifiggere tutti, che burlone!
Insomma, quando arriva il riscatto, dopo più di un mese, si lasciano quasi da amici. “Che soggetto quel Cesare!” si saranno detti.
(Il soggetto, appena libero, mette su una flotta, torna indietro, li cattura, riprende il riscatto e mantiene la promessa, crocifiggendoli tutti. Ma siccome pure lui si è affezionato un po’, generosamente li fa strangolare prima, così che non debbano soffrire troppo.)
Daje Giulio!
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