L’America’s cup è una specie di Formula 1 della vela: soldi, tecnologia, tradizione. Non mi fa impazzire questo trofeo, per lo più disputato fra miliardari wasp con l’ego gigantesco che finiscono a litigare nei tribunali.
Ma quello che mi piace è lo spirito, sempre teso, competitivo, arrogante, estremo.
Nella primissima edizione della Coppa, nel 1851, gli inglesi (e come ti sbagli) persero contro gli americani. Gareggiarono varie barche e la regina Vittoria, saputo del trionfo yankee, chiese chi fosse arrivato secondo.
La risposta fu molto lentinesca: “There is no second, your Majesty”.
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