Avevo sempre creduto che la distinzione dei corridori (fra il machismo testosteronico dei velocisti e la rassegnata serenità zen dei fondisti) valesse anche per lo sci. Sbagliavo. Tale Northug, fenomeno norvegese del fondo, nonostante quello che suppongo essere un affaticamento spaventoso, distrugge i rivali svedesi e piazza lì un arrivo infame, arrogante, antisportivo, scorretto verso il pubblico e i rivali: degno di finire qui, insomma.
Per chi non vuole sentire gli strilli norvegesi, andate direttamente a 1’50”.
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