lunedì 27 dicembre 2010

Lentinismo celeste


Una delle più famose partite di sempre, il “Maracanazo”, si giocò durante i mondiali del 1950 fra Brasile e Uruguay. Tecnicamente non era una finale, ma l’ultima partita di un gironcino all’italiana, sta di fatto che ai padroni di casa bastava un pareggio per essere campioni. In più erano fortissimi, favoritissimi, e avevano dalla loro i 200.000 tifosi del Maracanà. Come molti sanno, i Brasiliani si gettarono follemente all’attacco, segnarono, continuarono ad attaccare, furono raggiunti, continuarono ancora stupidamente ad attaccare e alla fine l’Uruguay segnò, vinse 2 a 1 e fu campione: vi furono decine di infarti e suicidi, il governo brasiliano proclamò tre giorni di lutto nazionale, un disastro.
Quello che pochi sanno è che il momento decisivo della partita fu un momento che non ci si aspetterebbe: subito dopo il goal del Brasile, mentre il pubblico esultava per quello che sembrava l’inizio della goleada. 
Il capitano dell’Uruguay, Obdulio Varela, prese la palla in fondo alla rete, iniziò a camminare molto lentamente (e lentinescamente) verso centrocampo, e a lamentarsi con l’arbitro con una scusa qualunque. I Brasiliani non vedevano l’ora di ricominciare a giocare, e quello lì ritardava la ripresa. Il pubblico rumoreggiava: la mattanza doveva riprendere subito!
Varela invece spezzava il ritmo, i giocatori brasiliani si innervosivano sempre di più. Pare che addirittura uno arrivò a sputargli in faccia.
Quando la partita riprese, capì che i loro nervi erano saltati. E che finalmente l’Uruguay avrebbe potuto vincere.

giovedì 23 dicembre 2010

Lentinismo da baraccone


Frank Lentini fu un fenomeno del circo Barnum agli inizi del ‘900. Di origine siciliana, aveva tre gambe e quattro coglioni. Non so se siamo parenti, ma se così fosse, sarebbe davvero curioso sapere di avere avuto un antenato con qualcosa in più rispetto a me: una gamba, appunto.

lunedì 20 dicembre 2010

Lentinismo velico


L’America’s cup è una specie di Formula 1 della vela: soldi, tecnologia, tradizione. Non mi fa impazzire questo trofeo, per lo più disputato fra miliardari wasp con l’ego gigantesco che finiscono a litigare nei tribunali.
Ma quello che mi piace è lo spirito, sempre teso, competitivo, arrogante, estremo.
Nella primissima edizione della Coppa, nel 1851, gli inglesi (e come ti sbagli) persero contro gli americani. Gareggiarono varie barche e la regina Vittoria, saputo del trionfo yankee, chiese chi fosse arrivato secondo. 
La risposta fu molto lentinesca: “There is no second, your Majesty”.

venerdì 17 dicembre 2010

Lentinismo al cianuro

Dallo splendidamente malvagio "Cyanide and Happiness" (si trova su explosm.net) una scena molto lentinesca.
Il lentinesco è ovviamente quello blu.

mercoledì 15 dicembre 2010

Lentinismo in cerca d'autore


1889: Università della Sapienza, Roma. Uno studente di 22 anni, Luigi Pirandello, sta seguendo una lezione di latino. Il professore, traducendo, commette un errore. Pirandello e il suo compagno di banco se ne accorgono e si scambiano una gomitata d’intesa, il compagno di banco sorride. Il professore intercetta la risata e fa un cazziatone al compagno “distratto”. Pirandello, invece di farsi gli affaracci suoi, si alza e difende con vigore il compagno, sottolineando che è stato il professore a distrarsi.
Verrà per questo cacciato da tutte le scuole del regno e per laurearsi dovrà andare in Germania. Ma vuoi mettere la soddisfazione?

lunedì 13 dicembre 2010

Lentinismo a Cannes


Come si sa, alla proclamazione degli spot vincitori del Festival della pubblicità di Cannes, i bronzi vengono solo annunciati, gli argenti trasmessi, ma solo chi ha vinto l’oro ha l’onore di salire sul palco a prendere materialmente il leone e gli applausi (talora i fischi).
Circa 7-8 anni fa, un tizio, di cui mi sfuggono nome e nazionalità, fu annunciato come vincitore, ma sul palco non si presentò nessuno. Momenti di imbarazzo, poi la premiazione andò avanti. Pochi minuti dopo, stessa scena: il tizio fu chiamato per un secondo leone, ma non si presentò. Solo quando arrivò il terzo leone d’oro il tipo si trascinò stancamente sul palco, come a giustificare con la propria pigrizia il fatto di voler salire una sola volta. Certo, il giochino fu possibile perché il tizio sapeva di averne vinti esattamente tre; ma quell’aria da “sto andando in posta a pagare una bolletta”, la noncuranza verso i fischi che alcuni riservarono al suo atteggiamento, il considerare tre ovazioni del pubblico come una fatica inutile al punto da preferire tutto in una volta sola, furono grandiosi.

Lentinismo reiterato



Gennaio 1989: dopo tre anni di serie B la Lazio torna a giocare nel derby. Un ragazzo di 20 anni segna il goal della vittoria e pensa bene di esultare correndo sotto la curva dei romanisti col dito indice sollevato. Uno sfregio che secondo alcuni gli valse condanne a morte e minacce varie. Il ragazzo farà buona parte della sua carriera lontano, e tornerà a giocare il derby alla bella età di 37 anni, deriso e sbeffeggiato dai romanisti per la sua età.
Chi vincerà la partita? Bravi. Chi segnerà il primo goal? Bravi. Sotto che curva? Bravi. Con quanta sobrietà farà festa? Bravi.
“Ancora una volta j’hai fatto male, Paolè!” dirà un cronista in delirio.

lunedì 6 dicembre 2010

Lentinismo anticraxiano


Per i più giovani, De Michelis è stato ministro socialista per 12 anni, durante i quali è divenuto uno dei simboli del cosiddetto rampantismo tipico degli anni ‘80. 
Una volta a una festa incrociò il filosofo Massimo Cacciari, futuro sindaco di Venezia, e gli chiese se avesse mai pensato di iscriversi al Partito Socialista. Cacciari rispose “No, grazie, sono ricco di famiglia.”

mercoledì 1 dicembre 2010

Lentinismo beat


Immagino che tutti voi sappiate chi fosse Charles Bukowski. A parte i suoi libri e la sua bizzarra biografia, una cosa che mi ha sempre colpito di lui, in senso lentinista, è questa foto, vista anni fa sulla copertina di un libro che mio zio saggiamente mi prestò: notate il fiero orgoglio che mostra lui, come se avesse al proprio fianco Miss Mondo, mentre abbraccia una baldracca sfatta che fa venire le piattole solo a guardarla. Non che lui sia questo fiorellino... Bravo Hank, senza vergogna!

martedì 30 novembre 2010

Überlentinismo


"Questo libro appartiene a pochissime persone. Forse nessuna di esse esiste ancora. O forse sono i lettori che capiscono il mio Zarathustra: come potrei confondermi con loro ai quali viene oggi prestato ascolto? Solo il dopodomani mi appartiene. C’è chi nasce postumo. Le condizioni per cui mi si capisce, e mi si capisce quindi necessariamente, le conosco fin troppo bene. Bisogna essere integri fino alla durezza per sopportare nelle questioni spirituali la mia serietà e la mia passione. Si deve essere avvezzi alla vita sulle montagne, a vedere al di sotto le meschine ed effimere chiacchiere della politica e dell’egoismo dei popoli. Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno… Una predilezione della forza per domande che nessuno ha oggi il coraggio di porre; il coraggio del proibito; la predestinazione al labirinto. Un’esperienza fatta di sette solitudini. Nuove orecchie per una nuova musica. Nuovi occhi per ciò che è più distante. Una nuova coscienza per verità finora rimaste mute. E la volontà per l’economia in grande stile: mantenere la propria energia, il proprio entusiasmo… Il rispetto per se stessi; l’amor proprio, la libertà illimitata in relazione a se stessi… Ebbene! Solo costoro sono i miei lettori, i miei veri lettori, i miei lettori predestinati: che importanza ha il resto? Il resto è soltanto l’umanità. Si deve essere superiori all’umanità. Si deve essere superiori all’umanità per forza, per altezza d’animo, per disprezzo…" 

(Premessa a L'anticristo di Nietzsche. Che altro aggiungere?)

giovedì 25 novembre 2010

Lentinismo sacher


Nanni Moretti è il più lentinista dei registi, da sempre. Non a caso sta sulle palle a tantissimi. Invece di uno spezzone di un suo film, quello che lo racconta perfettamente è questo estratto di una trasmissione del ’77, in cui viene contrapposto a Monicelli.
Monicelli è già un monumento del cinema italiano, Moretti un ventiquattrenne che ha finora firmato un solo film. Ma notate l’atteggiamento: guarda in basso, si soffia il naso, ci si aspetta che da un momento all’altro Monicelli gli dia un ceffone. 
E la faccia strafottente che fa alla fine, è semplicemente perfetta!

(Purtroppo l’intervista completa non si trova più su youtbe: se qualcuno la trova intera e me la segnala gliene sarò grato.)

Partite da 4’ 25”.

mercoledì 24 novembre 2010

Lentinismo chi?


1967, gli inglesi Who vengono presentati agli Americani in uno show TV: è la loro occasione per farsi conoscere, il momento di essere gentili e paraculi. 
Il presentatore li tratta da marziani, e loro rispondono a tono. Ma in particolare il loro batterista, Keith Moon, esordisce lentinescamente (alla domanda “come ti chiami?” risponde “i miei amici mi chiamano Keith. Tu puoi chiamarmi John”) dopodiché pensa bene di mettersi a suonare una batteria imbottita di esplosivo: sul più bello la batteria salta su, assordando il chitarrista e dandogli fuoco ai capelli e trasformando l’esibizione in una scena da film di guerra, per la costernazione del povero presentatore. Nel Lentinismo è importante farsi riconoscere subito e Keith c’è riuscito alla grande. Pressocché superfluo sottolineare che il pezzo eseguito è una pietra miliare del rock, e che Keith Moon morirà di overdose a 32 anni ("I hope I die before I get old").

lunedì 22 novembre 2010

Lentinismo illuminista


Non c’è certo bisogno di spiegare chi sia Voltaire. Quello che voglio trascrivere qui sono le sue ultime parole. Essere in punto di morte è un momento delicato, si sa: la gente si ammorbidisce, si converte, abbraccia i cari. Insomma, un momento in cui, se il Lentinismo c’è, deve uscire fuori. E Voltaire, al prete che gli faceva la classica domanda “Rinunci a Satana?” rispose morendo “Mio buon uomo, questo non è il momento per farsi dei nemici...”
Un’uscita di scena alla grandissima.

giovedì 18 novembre 2010

Lentinismo bauscia


Peppino Prisco, storico avvocato dell’Inter, fu il prototipo del tifoso dalla battuta fulminante. Ma qui non citerò le sue famosissime uscite su milanisti e juventini, bensì una sua frase più ascrivibile al Lentinismo per evidente senso di superiorità e pura arroganza milanese:

“Il Genoa non vuol più incontrare l'Inter a San Siro? Che vada in serie B!”

martedì 16 novembre 2010

Valentinismo


Donington 2002: Rossi arriva primo e festeggia sedendosi perpendicolarmente sulla moto che va. Biaggi arriva lanciato e lo passa da vicino. Qua il signorile commento di Valentino.



Ah, i motociclisti, quanto lentineggiano! 

lunedì 15 novembre 2010

Lentinismo cesariano


Un episodio che sembra uscito da Asterix: il venticinquenne Giulio se ne sta andando a Rodi, a fare una specie di Erasmus, quando viene rapito dai pirati. I pirati gli annunciano che lo terranno prigioniero in un’isoletta finché non pagherà un riscatto di 20 talenti. Cesare, offesissimo, pretende che il riscatto aumenti, dicendo che lui di talenti ne vale almeno 50. E già questo basterebbe per mettere la storia su questo blog.
Ma non finisce qui. Perché mentre aspetta che arrivi il riscatto, Cesare comincia a trattare i pirati come se fossero loro i prigionieri: dà ordini a destra e a manca, quando riposa pretende il silenzio e via così. Per passare il tempo scrive poesie e gliele legge: ai pirati non piacciono, lui strilla che sono ignoranti e stupidi, e tanto che c’è promette loro che li farà crocifiggere tutti. E il bello è che quelli la prendono bene: lo trovano coraggioso e spiritoso. Ah ah, dice che ci farà crocifiggere tutti, che burlone!
Insomma, quando arriva il riscatto, dopo più di un mese, si lasciano quasi da amici. “Che soggetto quel Cesare!” si saranno detti.
(Il soggetto, appena libero, mette su una flotta, torna indietro, li cattura, riprende il riscatto e mantiene la promessa, crocifiggendoli tutti. Ma siccome pure lui si è affezionato un po’, generosamente li fa strangolare prima, così che non debbano soffrire troppo.)
Daje Giulio!

venerdì 12 novembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

Lentinismo coatto


No, non è un tronista. È Simone Nobili, detto “Er bodycopy”, un geniale copy con cui lavoravo qualche anno fa. A parte il fatto che ogni sera, quando usciva dall’ufficio, annunciava di andare in palestra con le parole “Vado a onorare il mio corpo”, Simone è su questo blog perché teneva romanticamente sulla scrivania una foto, con tanto di cornice di pelo rosa, una foto che ogni tanto guardava con aria sognante e a cui mandava baci.
Una SUA foto.

martedì 9 novembre 2010

Lentinismo al cloro


Lagnarsi delle proprie compagne di staffetta accusandole di non avere fatto la loro parte è poco elegante.
Farlo in pubblico è brutto.
Farlo davanti alle telecamere è molto brutto.
Farlo davanti alle telecamere con le compagne presenti è lentinesco.

Notare come man mano che la Pellegrini parla le ragazze spariscono.

lunedì 8 novembre 2010

Lentinismo (ex) Take That


1998: Robbie Williams vince l’MTV award come miglior artista maschio. Finalmente la scommessa che l’ha spinto a lasciare la boy band tre anni prima è vinta, ce l’ha fatta, ha sfondato come solista. 
Alla proclamazione Robbie sale sul palco ballicchiando, prende il premio, si mette in posa plastica, chiede l’ovazione del pubblico, e al momento dei ringraziamenti (“grazie a dio, alla mamma, ai fan, alla mia casa discografica e bla bla bla”) prende il microfono, dice in tono asciutto “Damn right too”, più o meno “E mi sembra anche giusto” e se ne va.
Rapido, preciso, lentinesco.

giovedì 4 novembre 2010

Lentinismo portoghese


Quarti di finale degli Europei del 2004: Inghilterra-Portogallo.
Una partita pazzesca: al secondo minuto segna Owen.
A sette dalla fine pareggia Postiga.
Nel recupero annullato goal agli Inglesi.
Nel secondo supplementare segna Rui Costa.
A cinque minuti dalla fine pareggia Lampard. Già così non è male, no?

Si va ai rigori.
Beckham tira il primo, e lo manda altissimo.
Rui Costa sbaglia il terzo.
Parità. Si va a oltranza.
Segnano entrambi, si va ancora oltre.

Mi scuso per il lungo racconto, ma era necessario per far capire a che livello di tensione sono arrivati, nel momento in cui Ricardo, portiere portoghese, viene posseduto dal demone del Lentinismo, impazzisce, e senza un motivo logico che non sia pura provocazione e insolenza, SI TOGLIE I GUANTI e si prepara a parare A MANI NUDE il rigore successivo.
Naturalmente lo para.
E, se ancora non bastasse, fa cenno all’ultimo rigorista di fermarsi, vuole calciare lui il rigore decisivo: e tira una sassata perfetta nell’angolino.

Due anni dopo l’Inghilterra avrà al sua vendetta ai quarti di finale dei Mondiali (ah ah, non è vero: finiranno di nuovo ai rigori, Ricardo gliene parerà tre e li risbatterà fuori!)

martedì 2 novembre 2010

Lentinismo laconico

Chissà perché del film "300" è rimasta impressa un'altra frase, che oltretutto è anche piuttosto stupida (sei il re di Sparta, sei a Sparta, hai davanti a te un ambasciatore venuto a Sparta per parlare con te, e non ti viene in mente di meglio che gridargli "Questa è Sparta!").
La frase più bella e lentinesca, che oltretutto fu pronunciata DAVVERO da Leonida all'intimidazione "Spartani, deponete le armi", è la sobria risposta:

"Venite a prenderle."


www.youtube.com/watch?v=KtYFGy_WDbA

venerdì 29 ottobre 2010

Lentinismo gialloblu

Subito dopo aver parlato dei birbanti del Millwall, mi sembrerebbe ingiusto non citare le Brigate Gialloblu, anch'esse a lungo famigerate, specie negli anni '80.

Il loro storico striscione NOI ODIAMO TUTTI, all'epoca fu accusato di razzismo. Secondo me invece va ben oltre il razzismo: in quello striscione dimostrano di non fare distinzione di aspetto, colore o religione.
Per certi versi è lo striscione "definitivo": probabilmente non fra i più simpatici o creativi, sicuramente uno dei più lentinisti.

Lentinismo East End

Ogni volta che si parla di Hooligan inglesi, si finisce sempre per citare i tifosi londinesi di Chelsea, West Ham e soprattutto Millwall. Questi ultimi vengono dai quartieri più malfamati della capitale, in 125 anni non hanno mai visto la loro squadra vincere nulla - ripeto: nulla di nulla in CENTOVENTICINQUE anni! - e si sono sempre impegnati molto per difendere la loro fama di più cattivi di tutti.
Il loro canto più famoso, sulle note di una canzone di Rod Stewart (che qui in Italia conosciamo per un vecchio spot Peroni) recita con orgoglio:

"No one likes us, no one likes us, no one likes us, and we don't care!"

Bravi ragazzi, zero in pubbliche relazioni, dieci in Lentinismo!

Sentiteli qui:
www.youtube.com/watch?v=T-4ce7bfvIk&feature=related

Lentinismo teatrale

Onestamente conosco molto poco vita e opere di Carmelo Bene.
Ma entra di diritto nel Lentinismo per il titolo della sua autobiografia: "Sono apparso alla Madonna".

mercoledì 27 ottobre 2010

Lentinismo motociclistico

Non sono mai stato un fan del machismo alla Harley-Davidson, ma la maglietta con scritto "Se riesci a leggere, la puttana è caduta" è davvero arrogantemente geniale.

lunedì 25 ottobre 2010

Lentinismo britpop

Non ho mai capito come Liam Gallagher, voce degli Oasis, nonché persona notoriamente amabile, umile e alla mano, pur non avendomi mai conosciuto di persona, sia sempre stato così bravo ad imitare la mia camminata saccente.

Nel video del link (a partire da 0' 38") dà un assaggio di questa sua capacità.

www.youtube.com/watch?v=RCfzwvvhf8g

domenica 24 ottobre 2010

Lentinismo nibelungico


Nel marzo del ’45 la guerra si sta mettendo malissimo per Hitler. Il Fuhrer dirama allora il cosiddetto Ordine Nerone, cioè terra bruciata contro le varie armate che stanno entrando in Germania. E NON è il genere di terra bruciata spesso applicato nella storia dai Russi: “voi avanzate, noi ci rititiamo tagliandovi ogni rifornimento, poi contrattacchiamo e vi facciamo un paiolo così”. 
Hitler, che neppure per un momento è sfiorato dal dubbio di essere stato un pessimo comandante (oltre a tutto il resto che sappiamo…), o semplicemente di essere stato battuto da tanti eserciti più numerosi e meglio armati, la mette giù lentinescamente, tipo “il popolo tedesco non è stato alla MIA altezza, non ha capito il mio genio, perciò non merita di sopravvivere: tanto vale radere tutto il suolo e trasformare la Germania in un immenso deserto”.
Come si sa, l’ordine poi non è stato eseguito. Meno male, altrimenti oggi non avremmo avuto le Adidas.

mercoledì 20 ottobre 2010

Lentinismo turco



Il derby di Istanbul fra Galatasaray e Fenerbahce è considerato uno dei più accesi (e pericolosi) al mondo. Nel 1996 la finale di Coppa di Turchia fu proprio fra queste due squadre. Il ritorno si giocò sul campo del Fenerbahce, e vinse il Galatasaray. Graeme Souness, allenatore scozzese della squadra vincente, a fine partita ebbe la brillante idea di distendere gli animi con un gesto lentinesco: corse nel prato con la bandiera del Galatasaray e la piantò esattamente a metà campo, come in un atto di conquista militare.
Quei mattacchioni dei tifosi del Fenerbahce avranno certamente apprezzato la performance. 



Qui il video del simpatico gesto di amicizia:
www.youtube.com/watch?v=Wzzfnw5ZJGY&feature=related

martedì 19 ottobre 2010

Lentinismo abusivo

Parcheggio della Stazione Centrale, pochi minuti fa. L'uomo con la pettorina arancione mi si avvicina vedendomi armeggiare con le chiavi.

Lui: Vai via?
Io: Sì, ma in moto.

Dopo un po' mi viene dietro.

Lui: Sì, ma sei vuoi offrirmi un caffè... Al tuo buon cuore...
Io: In che senso?
Lui: Io qui guardo auto, moto, tutto.
Io: Ma questo è un parcheggio libero, mica custodito.
Lui: Sì, ma io sono abusivo!
Io: Ah, beh... Questo è un problema suo.
Lui: Vabbè, grazie, eh?
Io: Grazie di che? Non le ho dato nulla.

lunedì 18 ottobre 2010

Lentinismo edipico

L'uomo qui a fianco è Fabrizio Russo, direttore creativo con cui ho avuto un rapporto di amore e odio alquanto tormentato, ma è indubbiamente stato il mio primo mentore nel mondo della pubblicità.

Qualche anno fa, in uno di quei libricini con interviste ai cosiddetti "protagonisti del mondo della comunicazione", veniva chiesto a tutti i direttori creativi: quando un'idea è creativa? Le risposte erano moscette ("Quando vince tanti premi") o aziendaliste (stile "Quando costruisce valore per il brand").
Fabrizio Russo rispose testuale: "quando lo dico io".
In quel momento è come se indirettamente mi avesse sussurrato, alla Darth Vader, "Io sono tuo padre."

domenica 17 ottobre 2010

Lentinismo infernale

Nel IV canto, Dante, con Virgilio, incontra Omero, Orazio, Ovidio e Lucano. E dice:
"E più d'onore ancora assai mi fenno,
ch'e' sì mi fecer de la loro schiera,
sì ch'io fui sesto tra cotanto senno.
Così andammo infino a la lumera,
parlando di cose che 'l tacere è bello."
Vale a dire: "Sapete, ho incontrato il dream team della letteratura mondiale, il massimo assoluto. E appena mi hanno visto mi hanno invitato a far parte del gruppo, insomma, ero uno di loro. E poi abbiamo iniziato a parlare di... Ma perché perder tempo a raccontarvelo? Tanto voialtri non capireste. Meglio tacere."

Innegabilmente lentinesco.

Lentinismo alieno

Dal capolavoro di Scott, l'unica descrizione che viene fatta del simpaticone qui a fianco:
“Ancora non hai capito con che cosa hai a che fare vero? Un perfetto organismo. La sua perfezione strutturale è pari solo alla sua ostilità… Ammiro la sua purezza, un superstite non offuscato da coscenza, rimorsi o illusioni di moralità.”

Fratello mio!

venerdì 15 ottobre 2010

Lentinismo balcanico

I Serbi fanno sempre la parte dei cattivi, per lo più non senza motivo.
Sfasciano città e stadi dichiarando "L'Italia mi piace molto" (pensa se non gli piaceva), scatenano guerre con contorno di massacri, sono ancora incarogniti per battaglie di 600 anni fa...
Un loro parlamentare dichiarò "Noi serbi siamo odiati dai croati, i musulmani ci odiano, gli albanesi ci odiano, i macedoni ci odiano e gli sloveni non ci amano." Il bello, però, è che lo disse CON ORGOGLIO. E questo è certamente lentinista.
Ma il motivo per cui metto i Serbi in questo blog sono i cartelli che esibivano mentre gli F16 li glassavano di bombe negli anni '90. Della serie "fatevi sotto". Ammirevoli.

mercoledì 6 ottobre 2010

Lentinismo de Dios

Non è tanto la furbata del goal di mano. Nè la famosa definizione di "mano de Dios", tutto sommato una sparata da bar. Quello che c'è di veramente lentinesco in quell'azione  è che appena la palla entra e gli Inglesi iniziano a protestare, Maradona sa che non è ancora fatta, e corre subito esultando VERSO IL GUARDALINEE girandosi e chiamando ad esultare con lui i compagni di squadra, piuttosto perplessi. Una pura opera di intimidazione psicologica.
(Batistuta fece la stessa cosa, ma al contrario, in un Liverpool-Roma, correndo verso la bandierina per tirare un corner e facendo così cambiare idea all'arbitro che gli aveva appena assegnato un rigore a favore.)

www.youtube.com/watch?v=gK2z5-cceP4&feature=related

Lentinismo nicotinico

In "Thank you for smoking", Nick Naylor (Aaron Eckhart) è un lobbista dell'industria delle sigarette, che lavora grazie a una parlantina efficacissima e una "morale elastica". Nella scena che trovate nel link deve cercare di corrompere il duro cowboy ex testimonial del tabacco, ammalato di cancro e inferocito contro le grandi case.
Ed ecco cosa si inventa, molto lentinescamente.

www.youtube.com/watch?v=s2fdrhTPl1k

Come dice Nick: "Michael Jordan plays ball, Charles Manson kills people, I talk."

Lentinismo falsificato

In "Prova a prendermi" Frank (Di Caprio), abile falsario, rimorchia una splendida ragazza in un albergo di lusso. La ragazza si rivela essere una professionista e gli chiede 1000 dollari per una notte insieme. Solo che lui, guarda caso!, ha solo assegni (ovviamente falsi) da 1400. Lei si offre di dargli la differenza in contanti. Cioè, in pratica, lo paga 400 dollari. Gioco, partita, incontro.

Nel link c'è tutta la scena:

venerdì 1 ottobre 2010

Lentinismo sionista

Quando ci si autodefinisce "Popolo eletto", poi è normale fare t-shirt così.

giovedì 30 settembre 2010

Lentinismo special

Vabbè, fin troppo ovvio. Avrebbe dovuto essere il primo post: lui è l'incarnazione vivente del Lentinismo. Ci sono decine di frasi sue che potrei citare, ma preferisco metterne una di Irvine Welsh:

Con i suoi occhi d'acciaio vagamente sfuggenti e la bocca stretta in un malcelato sorrisetto, il suo
sguardo in camera rivolto alla comunità calcistica globale diceva: «Sì, ora mi prenderò parte dei vostri stipendi e anche la verginità delle vostre figlie. 
Tutto quello che chiedo è la vostra eterna devozione».

giovedì 23 settembre 2010

Lentinismo WPP

La signora nella foto è Sandra Sorrell, ex moglie di Sir Martin Sorrell, boss del gruppo WPP e uno degli uomini più ricchi e potenti della pubblicità, e non solo.
Chissà quante volte le avrà rotto le palle per le cifre che lei spendeva da Harrods...
Ed ecco la lentinissima vendetta...

Da Wikipedia, la perla è il finale:
"In 2003, after 33 years of marriage Sir Martin Sorrell split from his wife Sandra. Lady Sorrell was awarded £23million in cash, a Georgian townhouse, £2 million of bank deposits and two parking slots at Harrods (worth nearly £200,000)."


Ah ah ah!

mercoledì 22 settembre 2010

Lentinismo funerario

Il leggendario discorso funerario di John Cleese ai funerali di Graham Chapman dei Monty Python, con inevitabile "Always look on the bright side of life" finale. In culo alla tristezza, alla morte, a Dio.

"I mean: what have you got to lose? You know, you come from nothing, you're going back to nothing. What have you lost? Nothing!"

Sublimi.




www.youtube.com/watch?v=fsHk9WC7fnQ

venerdì 17 settembre 2010

Lentinismo punk


Johnny Rotten è notoriamente uno stronzo. Ma questa breve intervista, fatta a soli 21 anni, è davvero un concentrato di arroganza e irrisione assolute, molto inglese, e molto lentinista. "I think there's a bad word for it..." "What?" "I don't know that yet!". E le facce che fa! Sublime...

lunedì 13 settembre 2010

Lentinismo pimp

Al di là del talento musicale. Al di là del saper tenere un palcoscenico. Al di là della decenza. QUESTA è l'entrata con cui bisognerebbe presentarsi in scena.
E forse anche in ufficio al mattino.

www.youtube.com/watch?v=P6nvrYopHV8

venerdì 10 settembre 2010

Lentinismo falloso

Roy Keane, calciatore. Nel '97 tale Haaland gli fa un'entrataccia tremenda. Fin lì tutto normale, Keane è un duro, fa parte del gioco. Ma mentre Keane è a terra e si contorce dal dolore, Haaland gli grida di non fare la scena. Grave errore, Keane è irlandese, quindi pazzo per definizione. Quattro anni dopo i due si reincontrano, in un derby: Keane entra intenzionalmente su Haaland, gli spacca il ginocchio e gli chiude per sempre la carriera, dimostrando così uno dei principi del Lentinismo: il miglior perdono è la vendetta.  Nel link i due falli.

www.youtube.com/watch?v=p_st29mlQwU

giovedì 9 settembre 2010

Lentinismo medico

Il dottor Cox di Scrubs è grandioso, sia per l'umiltà che dimostra, sia per come tratta gli altri (ho coxeggiato con più di uno stagista). Tra tante clip possibili, direi che questa è perfetta per descriverlo. "Questa meravigliosa macchina sforna-diagnosi ha bisogno di adulazione per funzionare": due minuti di puro Lentinismo.

www.youtube.com/watch?v=vexVzNa_S6s

mercoledì 8 settembre 2010

Lentinismo napoleonico

Diciamocelo: a fondare un Impero son capaci tutti.  Strappare la corona dalle mani del Papa e autoproclamarsi imperatore dicendo "Dio me l'ha data, guai a chi me la tocca" è un atto di puro Lentinismo.

Lentinismo cartaceo

Altro esempio di Lentinismo. Gira in rete già da un po', ma mi dà sempre un brivido di goduria.

Lentinismo milionario

Uno dei capisaldi del Lentinismo: un capolavoro di spocchia, arroganza, strafottenza assoluta. In più ha scroccato una telefonata. Un eroe.


www.youtube.com/watch?v=GdNd7bRCytU&feature=related