lunedì 30 maggio 2011

Lentinismo mondiale


Mettiamo che ci sia un evento sportivo importante. Che so, una finale dei Mondiali di calcio. Mettiamo che la finale sia giocata dall’Italia contro, che so, la Francia. Perché guardarla a Milano come tutti, rischiando di trovarsi in mezzo a caotici festeggiamenti di piazza? Meglio rischiarsela, noleggiare un’auto con 3 amici e andare, che so, a Nizza. E vedersela sul maxi schermo in piazza, attorniati da migliaia di Francesi. Dove, se si dovesse vincere, gli si potrebbe gridare in faccia “Campioni del mondo, merde!”, protetti da un cordone di poliziotti a dir poco scocciati. Correndo come unico rischio quello di prendersi, che so, una bottiglia in testa. Ma con la possibilità di passare la notte in auto su e giù per la Costa Azzura muta e buia, urlando come invasati, e tornare all’alba in una Milano silenziosissima, chiusa in casa a smaltire. Si fa per dire, eh.

martedì 24 maggio 2011

Lentinismo surrealista


Nel 1926 Salvador Dalì si rifiutò di sostenere gli esami all’Accademia di Belle Arti: sosteneva che nessuno dei professori fosse degno di valutarlo. Che è una delle scuse che tutti hanno sognato di giocarsi una volta nella vita. Difficile però pensare che fosse una scusa, dal momento che Dalì fu espulso dall’Accademia e fu chiamato sotto le armi. E ho idea che la naja nella Spagna del ’26 non fosse uno scherzo.
Presuntuoso e coerente.

venerdì 20 maggio 2011

Lentinismo pugilistico


Mohammed Alì è stato il più grande pugile di sempre. Forse anche il più grande atleta di sempre. A parte queste inezie, è considerato l’inventore del trash talking, l’arte di far saltare i nervi all’avversario e minarne le sicurezze attraverso una serie di insulti personali e di dichiarazioni arroganti. Un’arte in cui oggi sono bravissimi i cestisti dell’NBA.
Alì fu non solo il primo, ma il più bravo. Ci sono aneddoti a non finire sulle sue performance verbali. Dovendone scegliere uno, quest’uscita mi sembra abbastanza indicativa per far capire il suo stile:

“Joe Frazier è troppo brutto per essere campione. Joe Frazier è troppo stupido per essere campione. Il campione dei massimi deve essere intelligente e grazioso come me!

Dopo di che saliva sul ring, a volare come una farfalla e a pungere come un'ape.



giovedì 12 maggio 2011

Lentinismo X


No al sesso occasionale, all’alcool, al tabacco e soprattutto alle droghe: non è una campagna di Giovanardi, ma l’essenza dello Straight edge, un movimento nato nell’ambito punk californiano dei primi anni ’80. Gli straight edge si riconoscevano per le “X” che si disegnavano sui dorsi delle mani, in omaggio al metodo usato per “marchiare” i minorenni che in quanto tali non avevano accesso all’alcool nei locali. La cosa bella è che non avevano un approccio pacifico e conciliante, ma estremamente aggressivo, a volte persino violento. Si drogano solo i perdenti, (parola che in America è marchio d’infamia): noi abbiamo di meglio da fare, siamo più cattivi di voi e delle vostre patetiche pippatine e spacchiamo molto di più.

lunedì 9 maggio 2011

Lentinismo gobbo


Ci fu un’epoca in cui la Juventus non era sinonimo di partite rubate e arbitri chiusi negli spogliatoi, nè di partite rubate e doping, ma solo di partite rubate e di quello che veniva definito “stile Juve”: un misto di snobismo, innato senso di superiorità e qualche gesto di classe. Il massimo esponente dello stile Juve fu probabilmente Michel Platini, protagonista nel 1985 di un gesto sottilmente lentinista.
Nella finale della Coppa Intercontinentale segnò un goal bellissimo che fu ingiustamente annullato (ingiustamente! Alla Juve! Che tempi!)
Come protesta, invece di una delle reazioni scomposte e teatrali che tanto si usano ora, si stese semplicemente sul campo, come una statua classica. Un gesto fortissimo, come a dire “non gioco più”, ma meraviglioso perché non passibile di sanzione: da nessuna parte, infatti, il regolamento del calcio vieta di sdraiarsi per terra. Sublime.


Il gesto più famoso dell’altro grandissimo francese, invece, come tutti sanno è una volgare testata: non ci sono più i Francesi di una volta.

giovedì 5 maggio 2011

Lentinismo filosofico


Max Stirner è stato un filosofo tedesco dell’800. Poco conosciuto, difficile da catalogare. Rifiutava ogni corrente, ideologia, morale, religione: per lui sono tutte superstizioni. 
Conta solo l’egoismo. Solo se stesso è sacro.

Il suo libro “L’unico e la sua proprietà” è abbastanza tosto ma ha un gran pregio: quali che siano le vostre idee, vi farà probabilmente incazzare. Non so davvero perché i nazisti non gli abbiano dato l'onore di inserirlo fra i libri da bruciare. 

martedì 3 maggio 2011

Lentinismo subsonico


Prendere l’accusa più classica e fastidiosa che un gruppo possa sentire, quella di non essere più stati all’altezza del proprio album migliore nel proseguio della carriera.
Fare diventare quell’accusa il ritornello di una canzoncina demenziale (“Non siete riusciti a bissare Microchip emozionale”).
Chiedere ai propri fan di contribuire alla stesura del testo, trasformandolo in una serie di accuse, e quindi un elogio del fallimento.
Trasformare la canzoncina in una canzone vera, che dal vivo funziona eccome.
Non sarà Frank Zappa, ma merita un elogio.