lunedì 9 maggio 2011

Lentinismo gobbo


Ci fu un’epoca in cui la Juventus non era sinonimo di partite rubate e arbitri chiusi negli spogliatoi, nè di partite rubate e doping, ma solo di partite rubate e di quello che veniva definito “stile Juve”: un misto di snobismo, innato senso di superiorità e qualche gesto di classe. Il massimo esponente dello stile Juve fu probabilmente Michel Platini, protagonista nel 1985 di un gesto sottilmente lentinista.
Nella finale della Coppa Intercontinentale segnò un goal bellissimo che fu ingiustamente annullato (ingiustamente! Alla Juve! Che tempi!)
Come protesta, invece di una delle reazioni scomposte e teatrali che tanto si usano ora, si stese semplicemente sul campo, come una statua classica. Un gesto fortissimo, come a dire “non gioco più”, ma meraviglioso perché non passibile di sanzione: da nessuna parte, infatti, il regolamento del calcio vieta di sdraiarsi per terra. Sublime.


Il gesto più famoso dell’altro grandissimo francese, invece, come tutti sanno è una volgare testata: non ci sono più i Francesi di una volta.

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