mercoledì 22 giugno 2011

Lentinismo sardo


Francesco Cossiga è uomo degno di essere ricordato: non solo per aver contribuito a tirar su la Prima Repubblica, o per aver avuto sulla coscienza qualche studente ammazzato qua e là, o per aver seriamente rischiato di passare diretto dal Quirinale al manicomio. Ma per essere stato un sardo, un super sardo, un campione di sardità. Intesa come orgoglioso legame alle proprie origini, e soprattutto ferocia nel difenderlo e grande cattiveria verbale.
Un giorno il senatore Pera sparò in aula un paragone da brividi: “I pastori sardi che commettono abigeato lo fanno magari spinti dalla fame, mentre lei commette un abigeato di voti: è un ladro di democrazia”. 
Cossiga ci pensò su, poi rispose: “Tra i miei antenati ci sono stati pastori quindi sicuramente anche ladri, e ne sono fiero. Quanto al senatore Pera, le ricordo che un tempo si davano i cognomi di cose inanimate a chi aveva incerte origini. Lo invito perciò a riflettere sul mestiere delle sue antenate.”
Ajò!

Nessun commento:

Posta un commento